“Save the date”, una data da non dimenticare. Domenica 29 aprile, a Montecampione (Brescia), la “crema” della motoregolarità e dell’enduro internazionale si darà appuntamento per il “TROFEO DELLE NAZIONI 2018 – ONORE AL CAPITANO”, manifestazione a squadre di enduro, che intende onorare Augusto Taiocchi, il grande campione off-road degli anni ‘70 e ’80, indimenticato protagonista del motociclismo fuoristrada tricolore e iridato, scomparso nel 2010 a soli 59 anni. Un tributo al “Capitano” di Ponteranica (Bergamo), da parte di campioni che hanno fatto la storia dell’enduro, non solo i mitici “caschi rossi” della nazionale italiana, ma anche campioni nazionali e internazionali.

Una manifestazione internazionale di Enduro Vintage, a squadre e su invito, giunta alla sua 2^ edizione, ideata ed è organizzata dal pilota di enduro e rally africani Claudio Terruzzi, con il patronato della FMI (Federazione Motociclistica Italiana) e della FIM Europe (Fédération Internationale de Motocyclisme).

In occasione della prima edizione, che ha avuto luogo a Montecampione (BS) il 15 aprile 2017, hanno partecipato oltre 50 piloti nazionali italiani e si è registrata un’affluenza di pubblico enorme. Era la prima volta nella storia del motociclismo che così tanti campioni dell’enduro si ritrovavano tutti insieme per una gara con moto d’epoca.

Grande novità di quest’anno 2018, invece, sarà la partecipazione di tantissimi piloti stranieri che affiancheranno i piloti italiani, molti dei quali già presenti alla prima edizione.

Alla partenza si presenteranno 30 squadre nazionali, ciascuna composta da quattro piloti provenienti da 18 nazioni e 4 continenti, formate dalle “leggende” che hanno vestito la maglia delle squadre nazionali di enduro fino al 1987 e rigorosamente in sella a moto costruite in quegli anni. Hanno già confermato la loro presenza piloti del calibro di Stéphane Peterhansel, Danny La Porte, Carlos Mas, Toshiki Nishiyama, Fabio Fasola, Alessandro De Petri, Edi Orioli, Andrea Marinoni, Mario Rinaldi, Thierry Charbonnier, Giorgio Grasso, Stefano Passeri, Tullio Pellegrinelli, Gualtiero Brissoni, e ancora Farioli, Gritti, Caccia, Picco,…

Piloti che hanno scritto la storia di questo sport, fatta di moto e professionisti, di sfide, di sudore e fango, di sconfitte e di gloria senza tempo. E ci sarà Claudio Terruzzi, organizzatore della manifestazione (è curata dalla Legend Republic, fondata da Terruzzi, in collaborazione con il MC Sebino), che vinse con lui ben tre edizioni di seguito della Sei Giorni Internazionale, nel 1979, nell’80 e nell’81. E anche i piloti della sua squadra, quelli che correvano con lui e contro di lui, amici e avversari, tutti insieme, per ricordarlo…a manetta.

Sarà una gara unica nel suo genere, incredibile, elettrizzante, di quelle come non se ne vedono più (vedi la mancanza di concessione di permessi sulle mulattiere che hanno fatto la storia della regolarità!!!), e per pertanto è giusto andare a vedere.

Il programma prevede nella giornata di sabato 28 aprile la preparazione e la messa a punto delle moto nel paddock, con la possibilità per il pubblico di vedere le moto da vicino, incontrare e conoscere i piloti. Domenica mattina 29 aprile, si comincia con la competizione: il primo concorrente prenderà il via alle 9, seguito dagli altri piloti, uno ogni minuto. Il percorso si svilupperà su un anello in fuoristrada di 18 km, situato a 1.200 metri di altitudine tra i boschi, i prati e le mulattiere di Montecampione.

Il giro sarà ripetuto tre volte e al termine di ogni passaggio ciascun pilota affronterà la Prova Speciale cronometrata, tracciata sui magnifici rilievi della località montana e facilmente raggiungibile dal pubblico. Al termine della gara avverrà la premiazione del “TROPHÉE DES NATIONS 2018”.

Non ci sono limiti di età per i partecipanti, ma al contrario di quanto previsto oggi a livello internazionale a concorrere per il Vaso d’Argento saranno i più maturi, gli “Over 60” per intenderci.

Le classifiche saranno stilate a squadre – composte da 4 piloti – e il “Trophée des Nations” verrà consegnato ai piloti con moto costruite fino al 1987, mentre il Vaso d’Argento, oltre al limite di età, terrà conto anche dell’età della moto: costruita cioè fino al 1981 compreso. Nello stesso tempo verranno stilate anche le classifiche individuali, suddivise per classi: 50 cc; fino a 100 cc; fino a 125 cc; fino a 250 cc; oltre 250 cc; 4t. Saranno ammessi pneumatici enduro omologati con la scritta DOT sulla spalla, e le tabelle porta-numero, fornite dagli organizzatori, saranno a fondo blu per le moto del Trophée e bianco per quelle del Vaso d’Argento.

I protagonisti del “Trophée des Nations” arriveranno a Montecampione giovedì 26 aprile, per scoprire il terreno di gara e allenarsi, per presentarsi poi alle operazioni preliminari di sabato 28 aprile e sulla linea di partenza domenica 29 aprile.

Il palmares di Augusto Taiocchi

Augusto Taiocchi era nato il 12 agosto 1950, a Ponteranica (BG). Aveva iniziato l’attività agonistica nel 1967, ancora minorenne, e aveva lasciato le gare nel 2000. Vinse due titoli europei: nella 350, nel 1979; nella 500, nel 1980. Conquistò un titolo italiano assoluto (1979 su Ktm 500), dieci titoli di classe e un titolo FMI di classe. Primeggiò nella classifica a squadre della “Sei Giorni Internazionale”, nel 1981, all’Isola d’Elba. Conquistò cinque “Valli Bergamasche”: 1974, 1976, 1977, 1980, 1982. E collezionò sette successi assoluti al “Trofeo Revival”: 1994, 1995, 1996, 1997, 1998, 1999, 2000.

Insomma, uno dei maggiori interpreti della motoregolarità e dell’enduro, un pilota eccezionale, un uomo di grande personalità. I piloti che hanno raggiunto nel settore i suoi livelli negli ultimi 30-40 anni, a livello bergamasco e nazionale, si possono contare sulle dita di una sola mano.

Come detto, per anni è stato una delle bandiere della regolarità prima e dell’enduro poi; per anni ha rivestito il ruolo di capitano della nazionale azzurra, portandola a conquistare traguardi fantastici; per anni ha gareggiato con la maglia delle Fiamme Oro, in sella alla Ktm, conquistando allori e successi a raffica e facendosi conoscere e ammirare in tutte le parti del mondo. La sua specialità erano le grosse cilindrate: del resto, aveva un fisico imponente e non poteva essere altrimenti. Tutto il settore lo ricorda ancora con affetto; soprattutto quando, nel settembre dell’81, con la bandiera tricolore in mano e sventolandola, attraversava raggiante la zona dell’aeroporto di Marina di Campo, a conclusione della prova finale di cross della “Sei Giorni Internazionale”, all’Isola d’Elba, che aveva regalato il successo ai “caschi rossi” nel Trofeo mondiale.

Era un vincente, un portento, ma ugualmente modesto e riservato, comunque sempre generoso e disponibile per una battuta o un commento.
Il suo carattere, ma soprattutto il suo carisma lo aveva portato ad avere un sacco di amici e tanti sostenitori. Aveva corso sino al Duemila, negli ultimi tempi nelle gare revival, poi si era dedicato alla sua officina di Ponteranica e alla locale sezione del Moto Club Bergamo, della quale era vicepresidente. Col tempo le sue apparizioni si erano diradate, colpa anche di un male incurabile che nel giro di poco tempo lo ha stroncato.

“Onore al Capitano” è il giusto tributo al campione, al grande Augusto Taiocchi.