Il carrello portamoto è un’idea che, prima o poi, attraversa il cervello di ogni motociclista. E’ un oggetto che si rivela di straordinaria utilità in molte occasioni, anche se non raggiunge le meravigliose vette di splendore del furgone.

Intanto, è meglio scegliere l’auto giusta per trasportare il carrello. C’è l’imbarazzo della scelta, basta un bel SUV, tosto, resistente, e posso consigliare un Subaru Forester o una Suzuki Gran Vitara, tanto per gradire. Non me ne vogliano altri marchi, ma siamo di fronte ad auto affidabili, auto di un certo livello, dotate anche di gancio, a richiesta, che per la loro linea e livrea non sfigurano fra i motociclisti.

Per il carrello, poi, anche qui le opzioni sono diverse. Qualche consiglio non guasta. Si può pensare all’usato o al nuovo. La prima intenzione, come spesso avviene, è di rivolgersi fiduciosamente al mercato d’occasione, ma se i carrelli sono vecchi e con sospensioni ancora a balestra, beh, meglio lasciar perdere.

Fra i produttori di carrelli vanno segnalati Ellebi, Pedretti, Novatecno e Umbra Rimorchi. Personalmente queste sono le aziende delle quali si può stare tranquilli, in fatto di qualità, sono ben fatti, accessibili anche nel prezzo.

Ma cosa fa di un carrello un buon carrello? Ebbene, le cose da tenere in somma considerazione sono parecchie e di diversa natura. Grandezza, portata, ganci, pianale, corsie. Beh, un po’ di tutto. Anche le spese di immatricolazione e omologazione.

I migliori hanno le sospensioni a molla e sono frenati, oppure, per meglio dire, sospensioni a barra di torsione su gomma con ruota indipendente, che non richiede particolare manutenzione e permette un’ottima tenuta di strada.

La soluzione migliore per andare velocemente in giro sono quelli a vie, scoperti, dato che permettono di andare anche a certe velocità, senza problemi.

Comunque, è un bel ragionare, ci vuole calma, confronto di dispositivi, e di prezzo.