Africa Eco Race 2019. E’ partita ufficialmente l’11^ edizione della afro-marathon, una delle gare più belle a livello mondiale del panorama endurance. Per la cronaca, l’Africa Eco Race nasce dalle ceneri della vecchia “Parigi Dakar”, quella vera per intenderci, non quella di oggi che si corre in Sud America. Ed è considerata l’unica vera “corsa a Dakar”: un percorso di 4.000 km (anche 2.000 km di trasferimenti), attraversando l’Africa con 6 tappe in Marocco, 5 tappe in Mauritania, e che si concluderà l’8 gennaio in Senegal, a Dakar, presso la spiaggia del fantastico “Lac Rose”. E un solo giorno di riposo.

Una “via per Dakar” decisamente lunga, seguendo il motto “sulle tracce di Thierry Sabine”: per seguire, infatti, la strada tracciata dal fondatore della Parigi-Dakar.

Gli addetti ai lavori dicono che la gara si vincerà in Mauritania, ma anche che la si possa perdere anche prima: un giorno da segnare sul taccuino è sicuramente l’8 gennaio: settima tappa, Chami-Gare du Nord: 500 km di sabbia senza possibilità di assistenza; ben 480 km di speciale sul chilometraggio totale.

Ma di tappe lunghe ce ne saranno parecchie, come la quinta, da Fort Chacal a Dakhla: i 638 chilometri totali, con 419 km di speciale, faranno certamente la selezione. La speciale più lunga sarà invece nella quarta tappa: 493 km. I piloti correranno in parte su fondo di roccia lungo le rive dello Oued Draa fino ad uscire definitivamente dalle zone montuose dell’Alto Atlante, in parte su sabbia fino al bivacco di Fort Chacal.

Una corsa d’antan, quindi, dura, veramente d’altri tempi, con tanta navigazione: una vera avventura, da vivere con uno spirito e una passione da veri intenditori.

Ebbene, dopo il trasferimento il 31 dicembre da Mentone, la corsa parte oggi, martedì 1° gennaio da Nador, con una gara di 648 km, fino a La Momie; e terminerà domenica 13 gennaio a Dakar.

                                                      

Fra i piloti iscritti c’è anche il bergamasco Simone Agazzi, il 42enne pilota del Monterosso, classe 1976, concessionario e team manager della RS Moto, uno dei massimi esponenti tricolori dei raid-marathon, salito alla ribalta delle cronache due anni fa perchè è stato capace di destreggiarsi al meglio in Sudamerica, fra Paraguay, Bolivia e Argentina, ottenendo un’ottima 37^ posizione al traguardo finale del “Rally Dakar” 2017: un risultato di prestigio, perché è stato il migliore degli italiani in gara, mentre nella sua classe, la T1, ha chiuso addirittura in 19^ posizione. E’ alla sua seconda partecipazione alla Eco Race, dopo il 15° posto dello scorso anno (e una vittoria di tappa), in sella alla Honda 450.Oltre a Simone Agazzi, anche il 60enne Maurizio Cecconi, di Scanzorosciate, all’esordio in questa afro-marathon, in sella ad una Husqvarna, sostenuto dal MC Leonessa di Brescia.

              

Altri piloti italiani al via, Alessandro Botturi, Franco Picco, Giovanni Moretto, Enrico Peronato, Giampietro Dal Ben, Enzo Tracanzan,  Valdimiro Brezzi, Paolo Ceci e Sara Bioli.