Gara 2 del GP d’Olanda, ad Assen, valido per il campionato del mondo di Superbike. E capita quello che tutti i bergamaschi appassionati di motociclismo speravano: sul podio il 24enne selvinese Andrea Locatelli.

Sì, è vero, fa ancora accapponare la pelle, il “Loka” è là in televisione con i grandi della SBK, a guerreggiare, a sorpassare, a tenere duro fino alla fine e, poi, l’apoteosi, il podio, il primo podio in SBK, da rookie, al primo anno, infilando piloti esperti: per lui, luminoso nella sua tuta blu, Pata Yamaha Brixx, un terzo posto, che sa di gloria. E per noi che lo seguiamo da quando era in MOTO3 e poi in MOTO2 e poi ancora in SuperSport, è una gioia incontenibile, la stessa che provava il “Loka” giù dalla moto, con un sorriso a 32 denti, che andava da un orecchio all’altro, complimentato da tutti, piloti e pubblico. Bello il suo terzo posto, il primo podio nella prima gara con il pubblico sugli spalti: grande! E poi vederlo lanciare la saponetta a chi lo applaudiva, e le pacche sulle spalle di Redding e di Rea, che onore. E lui ad applaudire.

Chissà quante volte ha sperato che un giorno questa immagine si sarebbe proposta davanti ai suoi occhi. E poi salire i gradini per andare alle premiazioni, sempre con un sorriso stampato in faccia, una bella faccia, da bergamasco che ha faticato e che ora gioisce dei suoi sacrifici, da chi ha sempre creduto che prima o poi sarebbe successo.

Bello per gli amici, la famiglia, Selvino, tutta la Bergamo dei motori, gli sponsor e sostenitori (i vari Industria Chimica Panzeri, Fluidomatic, Perrel, Faip, e tanti altri, …non me ne vogliano chi ho tralasciato), i tifosi, in primis i “Loka fans”, e anche noi di MOTOBERGAMO035, che abbiamo sempre seguito Locatelli, che abbiamo sempre dato spazio alle sue gare, alle sue performance. Un podio anche per noi.

 

E pensare che poteva essere anche meglio Assen. Già in Superpole poteva conquistare il suo primo podio in SBK. Ma, colpa del regolamento, niente, solo quarto posto in griglia di partenza. Spieghiamo meglio. Jonathan Rea vince la Superpole Race, niente da dire; ma alle sue spalle il podio è deciso dalla Direzione Gara: infatti, Toprak Razgatlioglu e Andrea Locatelli, secondo e terzo al traguardo, vengono retrocessi per aver superato i limiti della pista.

La seconda posizione è così di Michael Ruben Rinaldi, con il turco terzo. Locatelli perde il suo primo podio in carriera! Certo, si ribella alla decisione, si arrabbia, guarda frustrato il podio degli “altri”. Ma in Gara 2 si prende la più bella delle rivincite. Partenza in quarta posizione, buono stacco dalla casella, subito dietro ai primi, Gerloff fa il matto e si scontra con Tobrak Razgatlioglu, che va in aria e cade. Per il rallentamento che ne consegue, Locatelli si trova primo e spara in avanti come una fionda: uno, due tre, cinque, 11 giri in testa, mamma mia che emozione vedere il selvinese là in cima alla corsa. Dietro è una bella lotta per andare a prenderlo. Prima Rinaldi, poi, Rea, poi Redding. A metà gara, all’11° giro, ecco il sorpasso di Rea, colpa anche delle gomme, usurate alla grande: basta vedere alla fine della gara il suo battistrada posteriore, liso in due punti.

Per un po’ riesce a star dietro al nordirlandese, ma poi si accontenta, anche per via delle gomme. Difficile tenere a bada anche Redding che avanzava forte. Alla fine, rosicchia, rosicchia, ecco a due giri dalla fine il sorpasso di Red Ducati.

No problem, il podio era di Locatelli, e nostro anche. Tutti a gioire, ad esultare, ad applaudire, come Locatelli, che non si stancava mai all’arrivo di applaudire di qua e di là, sempre con un sorriso da bel ragazzo, bergamasco per giunta. “Sono felice. È il giorno più importante della mia vita – ha detto Locatelli, intervistato dalle TV – Belo per me, per i miei fans e per il pubblico in pista”. Per la cronaca, dopo i tre grandi del podio, Davies, Bautista, Van der Mark, Lowes, Rinaldi, Bassani e Haslam.

Ora, Locatelli sa che può starci fra i grandi del circus della SBK. Alla prossima, fra due settimane, scoprendo il tracciato di Most, nella Repubblica Ceca. E’ la prima volta che il mondiale affronta questa pista, dove i diversi team non hanno avuto la possibilità di fare test. Sarà un’incognita per tutti. E noi a tifare il “Loka”, naturalmente