Pronti, via. Ancora poche ore, e poi lunedì 28 agosto, in Francia, a Brive La Gaillarde (Limosino), si abbasserà la bandiera a scacchi che aprirà le sfide della 92^ edizione della “Sei Giorni Internazionale di Enduro” (“International Six Days Enduro” – ISDE), l’evento che celebra da quasi un secolo l’enduro mondiale, che ad ogni fine stagione assegna il titolo di Campione del Mondo Enduro a squadre nazionali. Si tratta dell’”Olimpiade della moto”, sei giorni di prove speciali, in tutto una trentina, che fino al 2 settembre metterà a dura prova le capacità tecniche e meccaniche dei piloti al via. Certo, la Francia è la squadra da battere, corre in casa e ha ottimi piloti, ma anche l’Italia ha buone chance di salire sul podio, forse anche il gradino più alto, spinta in particolar modo dai piloti bergamaschi, lo “zoccolo duro” dell’enduro. Ci sarà la squadra principale, la Maglia Azzurra, con i vari Giacomo Redondi e Thomas Oldrati, ma anche Emanuele Facchetti, che farà parte del trio del Team Italia, impegnato nella gara tra i Motoclub.

E poi, nella speciale categoria “Club d’Italia” (a livello nazionale se ne sono iscritti 18), ecco la gradita presenza del Motoclub Costa Volpino, con Federico Mancinelli, Giorgio Alberti e Joseph Questi.

Incuriosisce la presenza di Joseph Questi, a solo un anno dal suo ritorno alle gare. Per il 30enne pilota di Sovere, anzi “doppio pilota” (di professione fa il pilota di aerei per la Ryanair), un’esperienza da vivere alla grande, sul palcoscenico più importante dell’enduro iridato.

“Siamo arrivati già da alcuni giorni in Francia, io, Giorgio Alberti e Federico Mancinelli – spiega Joseph Questi – L’emozione è forte, ma questa opportunità non può essere sprecata; va vissuta intensamente, giorno per giorno; una bella avventura, per la quale ringrazio il Motoclub Costa Volpino. Ce la metterò tutta, come è nel mio carattere. Tutto è pronto, casco, tuta, scarponi, ma soprattutto la moto, la mia Honda 250 4T, anno 2015, che ho sistemato completamente da me. E’ ben oliata e rodata, e non vedo l’ora di lanciarla in prova speciale”.

Sentendo la storia della vita di Joseph Questi, viene naturale un’intervista, per conoscere il percorso che lo ha portato fino alla “Sei Giorni Internazionale Enduro” 2017.

“Ho 30 anni e vivo a Sovere – continua Joseph Questi, presentandosi – Spesso mi viene chiesto se sono straniero, visto il nome, ma confermo di essere bergamaschissimo, visto che il nome mi è stato dato per ricordare quello di mio nonno e bisnonno, che era Giuseppe. Ho un rapporto molto datato con il motociclismo. Ero un ragazzo, avevo 14 anni, quando partecipai al Trofeo Italiano 50 codice, associato al campionato italiano regolarità d’epoca, e lo vinsi nel 2002. Mi aveva spinto mio padre, forte pilota di rally. Ma quasi subito smisi l’attività agonistica; soltanto qualche garetta di tanto in tanto. A livello personale, ho abbandonato gli studi subito dopo l’età dell’obbligo, per andare a lavorare con mio papà nell’impresa di famiglia, per ben 12 anni: abbiamo da diverse generazioni una utensileria. Alcuni anni più tardi ho ripreso gli studi, vendendo tutte le moto e fermandomi completamente con qualsiasi attività sportiva, per dedicarmi completamente ad un’altra passione, che è diventata poi un’ambizione: diventare pilota di aerei di linea. Molte persone mi davano del pazzo, perchè ormai avevo già 22 anni e dovevo ricominciare a studiare per diplomarmi. Ma la tenacia ha vinto. Nel 2015 ho conseguito il brevetto di pilota commerciale e, dopo un anno di lavori, fra i più svariati, ecco la bella sorpresa: Ryanair mi convocò a Dublino per un colloquio… Evviva, ottenni il posto di primo ufficiale e, ad oggi, è poco più di un anno che lavoro per Raynair, con base ovviamente ad Orio al Serio”.

“Ebbene, come mi diedero base Bergamo, era il gennaio di quest’anno, decisi di comprare una moto – prosegue Questi – Una moto usata, una Honda 250 4T. Nessuna particolare ambizione, ma solo la voglia di divertirmi ogni tanto. Ma ecco la seconda sorpresa. Appena il Motoclub Costa Volpino è venuto a conoscenza del mio acquisto, mi ha subito offerto la possibilità di correre per loro in alcune gare… No iniziato, partecipando al campionato regionale lombardo, inserito nella classe territoriali T1. Finora si sono disputate quattro gare: ne ho vinte tre, mentre ad una non ho potuto partecipare. Al momento mi trovo secondo in classifica generale, però sono fiducioso di poter fare bene e giocarmi il campionato nelle restanti due gare, a settembre. Inoltre, ho partecipato ad alcune gare di campionato italiano, ma qui, però, a parte alcune prove speciali dove ho fatto anche dei grandi tempi, non ho brillato particolarmente: ho rimediato molte cadute e un ritiro per rottura del motore; manca un po’ di costanza, devo lavorarci sopra. A luglio, ecco che è arrivata la terza sorpresa: il Motoclub mi ha offerto la possibilità di partecipare alla “Sei Giorni” 2017, in Francia. Come si fa a non accettare una proposta del genere. Del resto, le sfide contro me stesso hanno un potere enorme sulla mia volontà, e così ho accettato. Spero grandemente di arrivare al traguardo, di portarla a termine con onore”.

Tiziano Piazza

“SEI GIORNI INTERNAZIONALE ENDURO”

La Sei Giorni Internazionale nacque nel 1913 (con il nome di International Six Days Reliability Trial, denominazione utilizzata fino al 1979), su iniziativa della British Cycle and Motorcycle Manufacturers and Traders, che fece dono alla FIM di un trofeo da mettere in palio per premiare l’affidabilità dei mezzi e l’abilità dei piloti. La prima edizione vide alla partenza alcuni piloti britannici e tre francesi, che garantirono l’internazionalità dell’evento fin dalla prima edizione. Potevano gareggiare per il “Trofeo Nazioni” solo squadre formate da piloti nazionali, con veicoli prodotti nella medesima nazione, il che limitava la partecipazione alla gara dei soli Paesi produttori di motocicli.

Per ovviare al problema, dal 1923, venne istituito il trofeo “Vaso d’Argento”, nel quale potevano concorrere squadre nazionali di piloti, con motocicli prodotti in altra nazione. Dal 1985, eliminato l’obbligo dell’univoca provenienza nazionale di macchine e piloti per il “Trofeo Nazioni”, il “Vaso d’Argento” venne abolito e sostituito dal “Trofeo Junior”, riservato ai piloti con età inferiore a 23 anni. Dal 2007 è stato aggiunto il “Trofeo Women” riservato alle concorrenti di sesso femminile.

L’unica edizione annullata nella storia della manifestazione fu quella del 1939 tenutasi in Germania appena prima dello scoppio della seconda guerra mondiale. I risultati diedero come vincitori i padroni di casa della squadra tedesca, ma a causa del clima politico dell’epoca non fu possibile dissipare i dubbi che avvolgevano tali classifiche e la 21^ edizione della Sei Giorni fu definitivamente annullata dalla FIM dopo la guerra.